Nuove produzioni di pietre miliari del teatro, lavori d'avanguardia e sperimentazioni musicali animeranno il mese di novembre nella città etnea.
Osservare i calendari degli spettacoli programmati dalle tante realtà che ravvivano la scena culturale a Catania, sorprende sempre in positivo. Vi si può rinvenire, infatti, una vasta rassegna delle migliori esperienze del momento nel panorama italiano e non solo, dove trovano spazio riedizioni di qualità dei classici accanto alle novità più raffinate e sorprendenti.
Ad esempio, il Teatro Brancati si cimenterà, dal 17 al 29 novembre, nella commedia shakespeariana più rappresentata di tutti i tempi, l’impegnativo Sogno di una notte di mezza estate, con Margherita Mignemi e Plinio Milazzo, per la regia di Nicasio Anzelmo: un lavoro da ‘far tremare le vene e i polsi’ di cui non si contano gli allestimenti -a partire dalla prima assoluta del 1596- e le numerose rivisitazioni, tali da spaziare dalla musica alle arti figurative al fumetto. Una storia tutta fiabesca dagli illustri antecedenti letterari (il mito greco, e, nel mondo latino, le Metamorfosi di Ovidio e l’Asino d’oro di Apuleio) dove boschi fatati, incantesimi e pozioni magiche, come in tutte le fiabe che si rispettino, ci parlano dell’uomo e dei suoi sentimenti, con particolare riguardo all’amore, inoltrandosi in quella difficile linea di confine che separa il consentito da ciò che la nostra società rifugge e ripudia: una linea interpretativa molto seguita dalle regie contemporanee a partire da quella, celebre, di Mel Brooks del 1971, capace di offrire il destro ad interpretazioni psicanalitiche e allo sconfinamento negli impervi territori dell’inconscio.
Ancora una fiaba ci attende con la leggenda di Sakùntala, melodramma in tre atti del 1921, su libretto e musiche del contemporaneo Giovanni Alfano, in programma al Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania dal 16 al 24 novembre, con Silvia Dalla Benetta nel ruolo della protagonista, la direzione musicale di Niksa Bareza e l’orchestra e coro del Teatro Massimo Bellini. La trama, ispirata ad un poemetto indiano del V secolo, rappresenta l’eterna vicenda della donna sedotta e abbandonata da un potente, nella fattispecie un sovrano, che, attraverso il suo sacrificio, darà alla luce un eroe destinato a grandi imprese: un po’ quanto accade anche nella Turandot di Puccini, cui il lavoro di Alfano è legato da evidenti affinità armoniche e dall’incarico, in seguito commissionatogli dalla casa editrice Ricordi, di completarne la partitura.
Tra musica e teatro si colloca pure la performance con Pamela Villoresi & Musica Antiqua Latina dal titolo Shakespeare e la musica del suo tempo, in calendario lunedì 7 novembre al Cine Teatro Odeon di Catania alle 21.15, nell’ambito della 42a Stagione dell’Associazione Musicale Etnea. La voce toccante ed indimenticabile dell’attrice pratese si presterà alla rievocazione di luoghi ed atmosfere d’altri tempi, insieme alle melodie barocche eseguite su strumenti originali dai musicisti di Musica Antiqua Latina, un ensemble creato nel 2000 da Giordano Antonelli, affiliato all’etichetta Sony Deutsche Harmonia Mundi.
Spazio alla musica, seppure di genere assai diverso, martedì 8 novembre alle 21, al Teatro Coppola di Catania, con Dellera vs Derubertis in concerto, con Roberto Dell’Era e Gianluca De Rubertis, più noti, rispettivamente, per aver dato vita alle band Afterhours e Il genio; conosciutisi nell’ambito del MArteLavel Fest, i due musicisti hanno nel tempo consolidato una fruttuosa collaborazione dagli esiti quanto mai originali.
La rassegna promossa dall’AME prosegue invece con l’Elias String Quartet, giovedì 17 novembre alle 21.15 al Cine Teatro Odeon di Catania, in un recital con musiche di Haydn e Beethoven, repertorio prediletto dai giovani violinisti catanesi; da segnalare, proprio la recente, integrale incisione, da parte dell’ensemble, dei quartetti per archi di Beethoven per la casa discografica Wigmore Hall.
Il 17 novembre sarà anche il giorno del debutto del doppio progetto teatrale (S)legati e Punto di non ritorno, di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi, per la rassegna Palco Off, al Teatro del Canovaccio di Catania. La metafora alla base dei due lavori è molto conosciuta e trasparente: l’alpinismo come mezzo di esplorazione e di conoscenza, non tanto del mondo naturale quanto di se stessi e dei meandri oscuri della propria personalità. Sono infatti le situazioni estreme cui si viene esposti con questo sport a far emergere davvero il carattere dell’individuo: in (S)legati, in scena da giovedì 17 a sabato 19 alle 21, e domenica 20 alle 17.30, si ripercorre la vera storia degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates, desiderosi di scalare per primi il Siula Grande, poi segnati nel destino dalla corda che li tiene uniti; Punto di non ritorno, in programma sabato 19 alle 17.30 e domenica 20 alle 21, affronta la vicenda di Jim Davidson e Mike Price, due amici con la passione per la montagna che nel 1992 decidono di scalare il monte Rainier nello stato di Washington: un passaggio obbligato per ogni vero alpinista, in questo caso un ‘punto di non ritorno’ per i protagonisti dell’avventura.
Davvero suggestivo, infine, Invasioni, lo spettacolo in scena da venerdì 25 a domenica 27 novembre alle ore 21 a Viagrande Studios (Catania), a cura della compagnia NèonTeatro, con la regia di Monica Felloni. Una sperimentazione interattiva con l’intento dichiarato di attraversare ed infrangere le barriere precostituite: tra attore e spettatore, in primo luogo, con una fusione corale tra platea e palcoscenico, dove tutti si trasformano negli interpreti di se stessi; tra strumenti e forme di comunicazione artistica, attraverso la contaminazione fra teatro, musica, parola, danza; e non ultimo, tra le opinioni preconcette che ci impediscono di guardare al mondo con maggiore lucidità.